lunedì 7 marzo 2011

Il mondo delle valvole e del valvolare


In questo blog tratteremo tutto quello che può interessare il mondo delle valvole e del valvolare.

Da nozioni tecniche a progetti circuitali da realizzare, semplici o complessi, dove trovare il materiale, come riportare in vita e restaurare qualche apparecchio a valvole glorioso o meno, ma che per noi ha avuto un particolare valore affettivo...

Parleremo anche di apparati valvolari... di produzione CINESE!
Ci sono e a sentire qualcuno, funzionano anche bene....

Aspetto suggerimenti e contributi....molto volentieri...davvero! 




In ogni caso volevo raccontarvi un po' la mia storia...


Il fascino delle valvole.

Non so voi, ma da appassionato di tecnologia, elettronica e musica non posso non emozionarmi quando vedouna apparecchiatura valvolare.

Una radio di quelle storiche, quelle del nonno, per capirci, un amplificatore, sia antico che moderno,o uno strumento di misura, emanano un fascino particolare, quasi mistico, che provoca una certa nostalgia.

Forse complice l'età che hanno questi apparecchi, credo più di quella anagrafica di noi che stiamo leggendo,ma hanno il potere di riportarci indietro con i nostri pensieri, che va  aldilà di quello che può essere l'aspetto tecnologico.

Una volta accesi, poi, emanano un fascino ancora più forte.
Le magiche valvole, una volta in funzione emettono luce e calore,
quasi come un caminetto che riscalda la propria casa.

E' una esagerazione?...Forse, ma per noi appassionati di vintage e modernaritoqueste sono emozioni che contano.
Mi ricordano quando ascoltavo la radio a casa di mio nonno.




Una vecchia SIEMENS, pagata a suo tempo con lo scambio di prodotti agricoli, con un bel mobile in legno, la scala illuminata ove erano serigrafate le stazioni radio italiane ed europee e il bellissimo "occhio magico",
quel particolare tubo elettronico per effettuare la migliore sintonizzazione delle emittenti.

L'accensione rappresentava un momento emozionante.

Dopo aver chiesto "Nonno, posso accendere la radio?", la cui risposta non poteva che essere positiva, giravo il potenziomentro del volume che in quella radio serviva anche da interruttore di accensione.

La prima cosa che vedevo era un improvviso bagliore di luce dietro la radio stessa, che filtrava dalle sfese del pannello posteriore.

Bagliore che durava un paio di secondi, per diminuire fino a diventare una fioca luce rossastra.
La radio per i primi secondi non funzionava, in quanto le valvole si dovevano "scaldare".
E infatti si sentiva provenire da dietro il tiepido calore dei tubi accesi.

Poi la voce e la musica uscivano prepotenti, ma con quel suono che adesso definiamo "caldo" e profondo.

Le stazioni radio che si potevano ascoltare quella volta non erano molte. Oltre alla Rai, nella mia zona si riceveva (e si riceve ancora) forte e bene e con una buona qualità (per quella volta) di riproduzione della musica,  Radio Capodistria.

Ovviamente mi interessava solo la musica e in particolare un programma di Luciano Minghetti, alla mattina e "Musica per voi", un programma di dediche e richieste musicali.

In ogni caso era un rito, quasi quotidiano, che emozionava quella volta ed emoziona anche adesso.
Poi un giorno, precisamente una domenica di dicembre, poco prima di Natale,
accesi la radio e aspettai che si scaldasse.

La musica, però, non voleva saperne di uscire...La spensi, quasi spaventato  e provai a riaccenderla,con un sentimento di incredulità!
Non me l'aspettavo...

Perchè non funzionava?

Corsi subito dal nonno, che stava spaccando la legna nell'aia, urlando qualcosa....

Cosa? Non ricordo....Ma il nonno si era spaventato da quella mia improvvisa comparsa, poichè, per lui, stavo ascoltando la radio mentre mi rilassavo sulla sua sedia a dondolo, cosa che ovviamente facevo spesso.

Singhiozzando e quasi piangendo, gli ho spiegato quello che mi era successo.
Forse aspettavo che mi sgridasse o peggio che non mi facesse più accendere la radio per ascoltarla...

Quello era ciò che più temevo...
Invece il nonno mi sorrise, pensando invece a cosa di peggio poteva essere successo...
Mi rincuorò e disse "E' sicuramente una valvola che si è bruciata...non preoccuparti, è già successo...
domani vado dal mio amico Bruno, il dottore delle radio (il radiotecnico-ndr) e verrà a casa a ripararla", dicendo poi "però questa tecnologia non la capisco...adesso le cose non durano più come una volta...eppure
non costano poco".

Già quella volta si parlava in questi termini...chissà cosa penserebbe il nonno adesso, con tutto quello che viene costruito come usa e getta.

Quel pomeriggio tornai dentro casa con l'umore proprio a terra.
La radio, una cosa che consideravo quasi perfetta, proiettata nel futuro, aveva 
avuto un guasto che la rendeva inutilizzabile.
Il nonno, nel frattempo era andato ad avvisare il radiotecnico, il suo amico Bruno, uno che aveva studiato, uno che capiva queste cose complicate.


Questa è la prima parte...la seconda la prossima volta


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