Però c’era la soddisfazione di ricevere e ascoltare due stazioni radio.
La prima era Radio CAPODISTRIA, che giungeva abbastanza forte, la seconda più attenuata era RAI 1.
Non male per un circuito assemblato “in aria” da componenti tra l’altro anche poco costosi.
I fattori fondamentali e forse, anche penalizzanti, ma non più di tanto per un appassionato, era che questa magnifica radio aveva bisogno di due collegamenti molto buoni, uno ad una buona antenna e l’altro a buona terra.
A meno di non essere vicinissimi al ripetitore, non bastava per antenna uno semplice stilo.
Io usavo come antenna i fili dello stendibiancheria, che anche se sicuramente non accordati con la lunghezza delle Onde Medie, erano lunghi e catturavano bene il segnale.
Come collegamento a terra, un qualsiasi rubinetto andava più che bene.
Ultimamente ho acquistato presso una bancarella, per pochi euro, una radio
a Galena con alcuni dei componenti, manca il condensatore variabile.
E’ in una scatola di legno con all’interno dei cavi telati e basetta di supporto in bachelite, con collegamenti punto a punto dal lato opposto.
Si nota la bobina, il detector rivelatore, quello che quella volta sostituiva il Diodo al Germanio, chiamato anche "baffo di gatto".
E' interessante il suo funzionamento.
Con la levetta si muoveva un pezzetto di filo metallico che pungeva un cristallo
di Galena, fino al punto in cui "rivelava" il segnale.
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