mercoledì 16 marzo 2011

....La Radio a Galena....

A dir la verità, già prima di andare alle scuole superiori, avevo cominciato a "trafficare" con cose che riguardavano l'elettricità, facendo esperimenti con lampadine,  batterie, fili e interruttori.

A quei tempi i led non erano ancora diffusi, quindi bisognava "sperimentare" con quello che c'era.

Ogni tanto, qualche "buona anima" mi regalava qualche apparecchio elettronico (radio, tv, etc) non funzionante, che veniva puntualmente cannibalizzato. Era difficile resistere...

In cantina avevo una stanza che poi è diventata la sede del mio laboratorio.

Ad un certo punto gli esperimenti di tipo "elettrico" non mi bastavano più - volevo entrare nel mondo della radio.

Non era una cosa facile, visto che a quei tempi non c'erano le informazioni tecniche disponibili adesso, per lo più abitando in un paese turistico dove mancavano negozi che si occupavano di componentistica elettronica.

Tra l'altro questi negozi si trovavano solo in città di una certa grandezza.

Cosa fare allora?

L'unica cosa da fare, per imparare qualcosa e trovare qualche componente e qualche schema - era di "rompere le scatole" a qualche radiotecnico locale.

Però in questo caso sono stato fortunato.

Un mio amico, compagno di classe sin dalle scuole elementari, e ora alla medie in banco insieme a me, aveva suo padre radiotecnico, con un negozio che vendeva radio/tv e dietro un piccolo, ma fornito laboratorio.

Tra l'altro ci abitavo proprio vicino e quindi ne approfittavo per rompergli spesso le scatole...ma era paziente e quindi qualcosa mi insegnava.

Una delle prime cose che ho costruito - ma immagino sia un "must" per tutti i principianti - è la famosa Radio a Galena.

Funzionava senza alimentazione - sì, proprio così!

Lo schema è quello classico, sotto riportato.

Quattro componenti + una cuffia (o auricolare), due collegamenti che definirei "empirici" - e il tutto funzionava "magicamente".












I componenti di cui è costituita:

L1 è una induttanza ovvero è una bobina da avvolgere con alcune prese . Facile da autocostruire 
 
C1 è un condensatore variabile da 500 pf - cioè varia la capacità girando una manopola 
 
C2 è un condensatore fisso da 1000 pF
 
D1 è un diodo al germanio tipo OA 91, OA 85, OA 95 e similari. 
Rappresenterebbe il famoso 'cristallo di galena' che si usava nel passato.
 
La cuffia dovrebbe avere una alta impedenza (valore di circa 2 KΩ).
 
*(la sigla pF si legge " picofarad ") 

Per quanto riguarda la bobina, ne ho visto che si danno indicazioni di tutti i tipi, a croce su telaio oppure a nido d'ape e altre.
 
Io l'ho costruita avvolgendo circa 60 spire su una bacchetta di ferrite, recuperata da una vecchia radio a onde medie.
 
Non era facile trovare una cuffia da almeno 2 KOhm e quindi usavo un auricolare di quelli che davano in dotazione alle radioline a transistor, andava bene lo stesso, anche se "caricava" un po' il circuito.

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